Fabio Basile: un dopo Rio tra social e realtà!

Che fosse esuberante, un po pazzo lo sapevamo, dopo Rio ci ha ancora stupito: la sua popolarità ha sfondato i confini del tatami e con lui il judo stesso! Fabio non solo ha regalato un sogno a molti, con la sua personalità eclettica ha portato il judo nelle tv degli italiani,grazie al suo carattere é arrivato sull’ Olimpo e ora le sue giornate sono un alternarsi tra tatami ed eventi, tra uno shooting fotografico e l’altro trova anche il tempo di partecipare a competizioni dai massimi livelli, un giorno tiene un allenamento con 3000 bambini e il giorno dopo é lui quello che si mette in gioco per migliorare.

Di giovani judoka pronti a superarlo c’è ne sono dietro ogni angolo, nessuno lo sa meglio di lui, senza paura affronta chiunque e ci mette la faccia, con un titolo olimpico che pesa ma non per lui, si butta ancora una volta nella mischia, guardando già al domani, perché ieri é solo più un bel ricordo…

A pochi giorni dallo stage di Bardonecchia abbiamo raggiunto Fabio per farci raccontare a mente fredda come ci si sente con un back number dorato sulle spalle!

Cosa é cambiato dopo le olimpiadi?

È cambiata totalmente la mia vita… ho capito molte più cose di come funziona il mondo…società, politica ecc… e sto facendo esperienze da veri giganti, man mano che passa il tempo, i pensieri di quel giorno tornano sempre più frequenti… che sensazione! Magnifica! 

Ti abbiamo visto in molti impegni mediatici, come fai ad aver tempo di fare tutto?

Non è assolutamente facile assemblare le due cose… come faccio? Eh.. faccio i miracoli come ho sempre fatto fino ad ora!

Ti sei ributtato in mezzo ai lupi, e ti sei rimesso in gioco a Tokio dopo soli 4 mesi da Rio, questa gara che sapore aveva? Cosa pensavi prima e dopo la gara…

Certo, la maggior parte delle persone mi hanno dato del pazzo… fate bene a pensarlo perché lo sono! Perché non farla? Io non ho paura di niente e di nessuno… il peso di quel back number dorato sicuramente non mi ha aiutato alla gara, ma meglio abituarsi fin da subito… non voglio perdere tempo, io voglio vincere tutto! Ed è grazie a queste sconfitte che migliori più te stesso e il tuo judo! 

Fino all’anno scorso eri uno che andava allo stage di Bardonecchia per allenarsi e quest’anno invece sarai un tecnico, un bel cambiamento! É la tua prima esperienza da tecnico? Come ti senti?

Io sono molto affezionato a questo stage.. lo amo! E sono emozionato di collaborare con 2 grandi campioni… no non è la mia prima esperienza da tecnico, ho una bella esperienza da già prima di Rio…ad esempio in Francia è stata la più complicata, visti i 3000 bambini!

Insieme a te ci sono altri campioni olimpici nello staff tecnico, in particolare Tina Trstenjak, siete due tipologie di atleti completamente diversi, hai avuto modo di conoscerla? cosa pensi di lei come atleta?

Penso sia un atleta che si è sudata quella medaglia… che ha fatto tanti sacrifici per arrivare la… una parola: STIMA! 

E invece del coreano jeon ki young?

Fenomeno ?

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